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lunedì 15 novembre 2010

Il bello di vivere a Roma..

Quando uno studente si trasferisce a Roma gioisce. Roma caput mundi, Roma bellissima, non c'è che dire.
Passano i giorni e cominci ad entrare nell'ottica della città: ritmi frenetici, smog, traffico e chi più ne ha più ne metta. Ci sta. I problemi iniziano quando cominciamo a percepire che la nostra permanenza sarà sempre più condizionata da un sistema di trasporto, come dire, non molto efficiente. Per carità, non che i mezzi non siano puliti ed accoglienti (e qui, sfido chiunque a dire il contrario), non che devi star con la paura che ti derubino, non che non siano puntuali, ma almeno non metteteci nelle condizioni di dover arrivare a casa dopo tre ore di viaggio, viaggio della speranza veramente. Anche sotto la pioggia vedi masse di gente che corrono da una parte all'altra per riuscire ad avere uno spazio negli autobus che sostituiscono i tram, attraversare la strada con il rosso per prendere l'unico autobus utile dopo tre ore di attesa, e che, ovviamente sarà cosi pieno da non riuscire neppure a distinguere le teste dei poveri passeggeri. Se questo non è un problema, allora sono io che sono abituata troppo all'ordine e alla tranquillità di poter scegliere se camminare a piedi o meno. Purtroppo a Roma non c'è scelta, per gli studenti, o almeno per i fuori sede. Certo c'è chi ha la fortuna di avere la macchina, ma la maggior parte è costretta a questo tram tram, giusto per restare in tema, ogni giorno. E credo che non sia una difficoltà di poco conto.
Dopo un pomeriggio pieno di lezioni e dopo mille cambi logistici, finalmente sono riuscita ad arrivare a casa anch'io. A Roma si sa a che ora si esce, ma non a che ora si torna. Direi che non è male.

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